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La Ferrari, tra storia e innovazione in Formula 1

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Ferrari

Da sempre in Italia l’industria automobilistica è un vanto. Tante sono, infatti, le case produttrici di auto la cui qualità è riconosciuta in tutto il mondo e non sorprende che il Belpaese sia forse il più importante di tutti per quanto riguarda lo sviluppo dei motori, sia per quanto riguarda le auto sia nell’ambito delle moto. La recente celebrazione dei cinquant’anni dell’uscita della Ferrari Dino avvenuta il 3 luglio scorso è stato un omaggio a una vettura mitica, dedicata proprio al figlio di Enzo Ferrari, ex ingegnere della scuderia. Una scusa perfetta per poter fare il punto sulla scuderia di Maranello, la Rossa più amata dagli italiani, che sta rialzando la testa nel campionato attuale di Formula 1. I tanti appassionati della Ferrari sono impegnati a seguire le vicende di un altro tedesco che proverà a fare la storia della prestigiosa scuderia modenese, con la speranza che si torni alla vittoria di un titolo importante.

Una Scuderia per sempre

Sebbene negli ultimi anni non si sia distinta per risultati eccellenti, la Scuderia Ferrari è senza dubbio la più prestigiosa del pianeta. Fondata nel 1929 da Enzo Ferrari come costola dell’Alfa Romeo, è la squadra automobilistica che vanta più presenze nei campionati di Formula 1. I 16 campionati piloti e i 15 campionati costruttori parlano da sé e illustrano l’enorme prestigio della casa di Maranello: il fiore all’occhiello dell’industria automobilistica sportiva italiana e anche l’auto da corsa che tutti sognano di guidare prima o poi. Dopo le grandi annate dei trionfi di Michael Schumacher negli anni 2000, la Rossa ha vissuto un periodo di appannamento dal punto di vista del rendimento e dei risultati per via dello sviluppo di ottime concorrenti come la Red Bull e la Mercedes. Eppure, adesso, un altro pilota tedesco sta provando a ridare alla Ferrari il prestigio perduto.

Vettel ci prova

Il campionato di Formula 1 2018 è senza dubbio uno dei più serrati degli ultimi anni, con il dominio della Mercedes che inizia a scricchiolare, mentre la Ferrari prova a tornare ai suoi livelli storici di dominio, qualcosa che si era perso negli ultimi anni. Arrivati quasi a metà stagione, notiamo che nel torneo attuale, la bagarre per il titolo piloti è piuttosto intensa, sebbene siano due i piloti con più possibilità di vittoria alla fine del campionato, come pronosticato da fonti autorevoli come ad esempio Autosprint. Mentre, secondo le quote di Betway del 18 luglio è ancora Lewis Hamilton, sponsorizzato dall’azienda sportiva Puma, il favorito al titolo piloti con una quota di 2, tuttavia il suo rivale Sebastian Vettel è quotato a 5. Una battaglia che si preannuncia serrata, come riferito anche dall’importante quotidiano La Gazzetta dello Sport, con il tedesco della Rossa che vuole riportare a Maranello un titolo che manca da oltre 10 anni e che neanche un asso come Fernando Alonso, adesso alla Mc Laren, fino all’anno scorso dotata di motore Honda, era riuscito a conquistare al volante della Ferrari. L’obiettivo della Scuderia è quello di tornare finalmente sul tetto del mondo, ma per farlo deve assolutamente resistere alla terribile forza d’urto di una Mercedes in auge da molto e che può contare su un duo di piloti senza eguali: oltre ad Hamilton, infatti, la casa automobilistica tedesca ha alle sue dipendenze Bottas, pilota finlandese veloce e affidabile, che per molti potrebbe presto puntare a vincere egli stesso il titolo piloti.

Vettel però ci crede e lo dimostra con la grande vittoria nel circuito di Silverstone, l’ultimo GP disputato, nel quale ha preceduto al traguardo lo stesso Hamilton, padrone di casa, e il suo compagno di squadra Raikkonen. Con questo trionfo adesso il pilota tedesco ha superato in classifica l’inglese e vanta in questo momento 171 punti in classifica, 8 in più rispetto ad Hamilton, il che depone bene per il futuro immediato.

Una sfida nella sfida

La stagione che si sta svolgendo in questo momento presenta non soltanto la sfida tra la Ferrari e la Mercedes, ma anche e soprattutto quella tra Vettel e Hamilton, i migliori piloti di questa generazione, capaci entrambi di monopolizzare una serie di campionati anche grazie all’abilità dei propri meccanici. Il tedesco è stato protagonista di una serie di annate strepitose al volante della Red Bull, quando la scuderia austriaca ha dominato dal 2010 al 2013, mentre l’inglese era già un enfant prodige a metà degli anni 2000, quando Ron Dennis lo fece debuttare con la Mc Laren. L’inglese, che si è imposto l’anno scorso dominando e approfittando dell’assenza del suo ex compagno di squadra Nico Rosberg, un pilota piuttosto ingombrante, è un osso duro da rodere anche per Vettel. I due sono diversi, sebbene entrambi amino competere al massimo livello e non risparmino frecciatine all’avversario diretto di turno. Del resto la F1 è uno sport individuale dove non c’è spazio per gli scrupoli.

La sfida tra i due quest’anno risulta essere più equilibrata rispetto alla stagione scorsa, quando a luglio Hamilton sembrava già avviato verso la vittoria con il vento in poppa. L’inglese, che ha conquistato quattro titoli piloti in carriera, adesso è invece costretto a inseguire Vettel, anch’egli con quattro campionati in tasca, ma deciso a vincere con la Ferrari, che in lui ha visto l’erede in tutto e per tutto di Michael Schumacher.

Con dieci gran premi alla fine del campionato, tutto può ancora succedere, ma quest’anno la sensazione è che il titolo piloti possa finalmente tornare a Maranello, la casa della Ferrari e degli italiani.