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Volkswagen pensa ad un erede del mitico Bulli?

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Volkswagen Transporter Bulli

Nei primi anni ’50 la Volkswagen lancio’ sul mercato un veicolo commerciale leggero basato sulla meccanica del Maggiolino: il Transporter T2 Split , riconoscibilissimo per il parabrezza diviso in due parti. Grazie alle doti di robustezza, versatilità e al prezzo di vendita contenuto il successo commerciale di questo modello fu immediato e molto superiore alle attese, al punto che molte persone lo acquistavano anche come pullmino o autocaravan per trasportare tutta la famiglia durante le gite nei fine settimana.

Con il passare degli anni al Volkswagen Transporter T2 Split vennero anche dati sei simpatici soprannomi. I tedeschi lo chiamavano “Bulli”, soprannome derivato dalle iniziali delle parole tedesche Bus e Lieferwagen (ovvero furgone, autocarro) integrate per ragioni di praticità fonetica dalla lettera intermedia “l” mentre in altre parti del mondo era conosciuto come Samba (negli USA) oppure Kombi, in Sud America.

Il Volkswagen Transporter T2 Split entro’ nel mito all’inizio degli anni ’60 quando furono commercializzate alcune versioni speciali come il Samba Bus (con carrozzeria bicolore) e Westfalia (con interni riprogettati ad uso autocaravan), che grazie alle infinite possibilità di personalizzazione sia estetica che funzionale divennero i mezzi di trasporto ideali per “Hippie”, surfisti e band musicali, tanto nel Vecchio Continente quanto nella West Coast degli Stati Uniti d’America.

Volkswagen Microbus 2001

In Europa il Transporter T2 Split venne prodotto fino al 1967 quando venne sostituito dal più moderno Transporter T2 Bay, simile per dimensioni e caratteristiche ma più moderno nello stile. Nel 1979 ci fu una ulteriore evoluzione, con il lancio in Europa del nuovo Volkswagen Transporter T3 mentre la produzione del modello T2 Bay, visto il successo di vendite oltreoceano, venne traferita in Sud America. Gli stabilimenti Volkswagen in Messico e in Brasile continuarono la produzione del mitico autocaravan, rispettivamente, fino al 2002 e al 2013. L’ultimo esemplare prodotto è oggi esposto al Museo di Hannover in Germania.

Attualmente il nome Transporter identifica un veicolo Volkswagen multifunzionale, adatto sia ad un uso strettamente commerciale, sia per il semplice trasporto passeggeri o il tempo libero, che vende bene ma gli anni d’oro del mitico Bulli sono per ora soltanto un ricordo. Per questo motivo da anni in Volkswagen si sta pensando ad un possibile erede del Bulli.

Un primo tentativo fu fatto nel 2001 quando al Salone di Detroit fu presentato il Microbus (foto 2), una concept car che riprendeva le caratteristiche del Bulli adattate al terzo millennio. Purtroppo il modello, più adatto al mercato americano che all’Europa non fu mai prodotto.

Volkswagen Bulli concept

Un secondo tentativo fu fatto dalla Volkswagen esattamente 10 anni dopo, nel 2011, quando fu presentato al pubblico il Bulli concept (foto 3), un prototipo che prefigurava un monovolume di piccole dimensioni progettato sfruttando la base meccanica della piccola citycar UP!. Il modello sembrava pronto per la produzione in serie quando il crollo delle vendite di auto monovolume in favore dei più trendy suv e crossover ha fatto congelare il progetto.

volkswagen id buzz 2021

Il vero erede del mitico Bulli sarà la versione di serie del I.D. Buzz, un pulmino a trazione elettrica basato sull’innovativa piattaforma MEB studiata appositamente per questo genere di veicoli che verrà prodotto im Messico e commercializzato in tutto il mondo a partire dal 2021. Sono previste due versioni, quella microbus per passeggeri e quella cargo per usi commerciali, con ampia possibilità di personalizzazioni. Il futuro Bulli Volkswagen sarà alimentato da una potente batteria agli Ioni di Litio che  garantirà un’autonomia fino a 550 km per carica.

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