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Auto elettriche: falsi miti, fake news, domande e risposte

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Nuovo suv elettrico Mercedes EQA
Nuovo suv elettrico Mercedes EQA

Quello delle auto elettriche è sicuramente uno degli argomenti più discussi del momento.

L’Europa ha recentemente approvato lo stop alla vendita di auto endotermiche nuove entro il 2035 (anche se nella realtà, l’offerta di questi modelli si ridurrà drasticamente già molti anni prima…) e le case automobilistiche continuano a presentare nuovi modelli BEV in ogni segmento di mercato.

In questo contesto l’opinione pubblica si è divisa…
Da una parte, quasi il 27% degli italiani si dimostra già propenso all’acquisto di un’auto elettrica nel prossimo futuro (il 39% se si considerano solo i giovani), mentre dall’altra sono ancora tantissimi gli automobilisti scettici sui reali vantaggi che deriverebbero da una elettrificazione di massa del parco auto circolante.

Molti pregiudizi sono però frutto di fake news circolanti sui social network che alimentano la disinformazione generale mentre sono pochi i fattori reali che possono frenare la propensione all’acquisto, tra questi vanno segnalati i prezzi di vendita delle auto elettriche, considerati dai più ancora troppo alti anche in caso di incentivi, i lunghi tempi d’attesa per la consegna della vettura dopo la firma del contratto e l’impossibilità di avere un punto di ricarica comodo per chi abita in città e non dispone di un box privato.

Molti brand automobilistici che si preparano ad avere a breve intere gamme di auto e suv elettrici hanno diffuso online vere e proprie guide per smentire alcune delle fake news più diffuse e rispondere alle domande più comuni sui veicoli elettrici.

Auto elettrica Renault Zoe
Nuto let

In questo articolo abbiamo selezionato le domande e le affermazioni più ricorrenti sul web per smentire falsi-miti e fake news in circolazione:

Le auto elettriche non le compra quasi nessuno

Oggi, ogni settimana, nel mondo si vende lo stesso numero di auto elettriche vendute in tutto il 2012. La crescita è netta e nei 18 mercati europei, la quota delle BEV ha superato le diesel (176 mila elettriche contro 160 mila a gasolio). Addirittura, in alcuni stati del Nord Europa la quota di mercato raggiunta dalle auto elettriche supera l’80% delle nuove immatricolazioni.

Le colonnine di ricarica sono troppo poche

Ad oggi il numero dei punti di ricarica in Italia è oltre 30.000 per circa 260 mila tra elettriche e ibride plug-in circolanti, uno dei rapporti più alti in Europa. Nello specifico, al 30 giugno 2022, siamo arrivati a 30.704 punti di ricarica suddivisi in 15.674 colonnine e dislocati su 12.410 location accessibili al pubblico. Quindi il problema non è il numero delle colonnine di ricarica in Italia, ma semmai la distribuzione non uniforme sul territorio (soprattutto di quelle a ricarica ultra rapida in autostrada).

Quanto costa ricaricare un’auto elettrica?

Tutto dipende della potenza della batteria e dal metodo di ricarica utilizzato. Il più conveniente è sicuramente quello domestico, per un’auto elettrica di medie dimensioni con batteria intorno ai 50 kWh (per esempio) si spendono da circa 3-4 euro/100 km sfruttando l’energia di rete a quasi zero euro se si può sfruttare un impianto fotovoltaico ben dimensionato e con batteria d’accumulo.

Alle colonnine pubbliche la spesa è sicuramente maggiore (tanto più quanto sarà rapida la ricarica) e può variare da 6 a quasi 10€/100 km in base alla potenza erogata e all’abbonamento che si utilizza.

Va detto che per allungare la vita della batteria i costruttori si raccomandano di preferire sempre la ricarica lenta e utilizzare le colonnine fastcharge solo sporadicamente, ad esempio durante i lunghi viaggi.

Per approfondire questo argomento puoi anche guardare questo video.

Nuova Renault Megane E-Tech Electric
Nuova Renault Megane E-Tech Electric

La corrente in Italia basterebbe?

Nel 2030, secondo i calcoli di Terna, il fabbisogno elettrico aggiuntivo derivato dalla BEV sarà solo del 10 TWh in più ogni anno, su un totale che del 2019 era di ben 320 TWh. Se tutte le auto in Italia fossero elettriche, il consumo aggiuntivo rappresenterebbe comunque, a regime, poco meno del 25% del consumo attuale. Un valore più che sostenibile considerato che c’è tutto il tempo per adeguare le infrastrutture alle nuove esigenze.

Le batterie costano troppo

Negli ultimi 30 anni il prezzo delle batterie al litio impiegate nel settore automotive si è ridotto di 25 volte, e gli analisti prevedono ulteriori cali nei prossimi anni con il progressivo aumentare della produzione e l’industrializzazione di nuove soluzioni tecnologiche attualmente in fase avanzato di sviluppo.

Al freddo le auto elettriche non funzionano

Con le basse temperature le prestazioni delle BEV non cambiano ma si riduce l’autonomia, questo perché le batterie funzionano al meglio solo se vengono mantenute entro un certo range di temperatura. Sono comunque fattori programmabili e gestibili che non ne compromettono il reale utilizzo. Infatti i mercati dove l’auto elettrica ottiene maggiori consensi sono proprio quelli del Nord Europa dove gli inverni sono molto più rigidi che in Italia.

Nuovo suv elettrico Ioniq 5
Nuovo suv elettrico Ioniq 5

D’inverno senza il motore termico le auto elettriche non sono ben riscaldate

È molto più efficiente la climatizzazione all’interno delle auto elettriche rispetto a quelle tradizionali, perchè nel primo caso funziona anche a motore spento. Infatti il sistema di climatizzazione della maggior parte delle BEV sfrutta una pompa di calore che, oltre a migliorare l’efficienza e ridurre il consumo di batteria, permette di avere subito aria calda proprio come avviene in molti impianti domestici.

E’ vero che auto elettriche si incendiano facilmente?

In realtà uno studio (National Fire Protection Association) evidenzia che il rischio di incendio nei veicoli elettrici è di molto inferiore rispetto alle auto con motore termico.

Chi spenderebbe di più per un’auto elettrica solo per inquinare meno?

Un sondaggio YouGov in 7 Paesi europei dice che mediamente le persone sono favorevoli a norme più severe sulle emissioni e chiedono di applicare i requisiti di legge, sulle condizioni reali di guida e non quelle delle omologazioni. Le fasce d’età maggiormente sensibili ai problemi ambientali sono quelle che vanno dai 18 ai 40 anni.

Le batterie delle auto elettriche si possono riciclare?

A oggi ci sono già molte aziende che riciclano le batterie agli ioni di litio su vasta scala, concentrate non solo in Cina, ma anche in Corea, Europa, Giappone, Canada e Stati Uniti. Inoltre va detto che, se caricate correttamente, la vita delle batterie per auto elettriche è molto più lunga di quanto si possa pensare e prima di giungere a fine vita ed essere rigenerate, possono essere riutilizzate per oltre 10-15 anni come accumulo per impianti fotovoltaici.

Per approfondire gli argomenti relativi a bufale e verità sulle auto elettriche puoi anche guardare questi video interessanti:

Le fake news dell’Italia che odia l’elettrico: risponde Nicola Armaroli (Dirigente di Ricerca CNR dal 2007, membro dell’ Accademia Nazionale delle Scienze (detta dei XL) e Fellow of the Royal Society of Chemistry (FRSC), Cambridge)

BUFALE e Verità sulle auto elettriche

Money – Intervista a Gianni Catalfamo (Ing. nucleare ed esperto in Mobilità Elettrica)